La leggenda narra che la Beata Vergine apparve in questo luogo: il Campo di Santa Maria Formosa al vescovo S. Magno comandandogli di erigere una chiesa in suo nome. Questa nuova chiesa fu dedicata alla Purificazione della Beata Vergine, e il popolo la chiamò con il nome di S.M. Formosa in memoria alle forme prosperose con le quale la Vergine apparì. La leggenda è sorta nel Trecento e se ne ha documentazione per la prima volta nel 1060. I "casselleri" (fabbricatori di casse che servivano per le spedizioni di merci o per contenere il corredo delle spose novelle) avevano la loro scuola di devozione, sacra a S. Giuseppe, presso la chiesa di S.M. Formosa ,riportando una vittoria nel giorno della Purificazione di Maria Vergine, chiesero al doge e alla Signoria di recarsi ogni anno in visita alla chiesa . In occasione di tale visita il doge veniva omaggiato dal pievano di S.M. Formosa di due cappelli di carta o di paglia dorata, due fiaschi di malvasia con sopra due aranci : questi doni furono la conseguenza della risposta assai scherzosa che il doge diede alla loro richiesta di pellegrinaggio: "E se stesse per piovere? E se avessimo sete?" e i casselleri prontamente gli risposero: "Noi vi daremo cappelli da coprirvi e vi daremo da bere".
Eretta nel 1492, la chiesa di Santa Maria Formosa è il capolavoro architettonico di Mauro Codussi, con la quale l'architetto afferma per la prima volta a Venezia i valori della visione plastico-spaziale toscana della rinascenza. La pianta a croce latina, a tre navate, rispetta le fondazioni della chiesa del VII secolo. Essa si inserisce inoltre armonicamente sulla precedente pianta a croce greca con cupola emisferica, dell'XI secolo. Ne risulta uno spazio articolato ma fortemente caratterizzato dalla suggestiva centralità del tempio, in cui la luce chiara unita al fitto traforo delle mura portanti fa galleggiare la complessa copertura a volte e cupole. Le due facciate esterne, commissionate dalla famiglia Cappello, sono del 1542 quella classicheggiante verso il rio, e del 1604 quella barocca, verso il campo. Tra le opere d'arte, sicuramente degne di ammirazione sono il Polittico di Santa Barbara di Jacopo Palma il Vecchio (1480-1510), nella Cappella della Scuola dei Bombardieri, opera che rese celebre il maestro; di faccia si può ammirare l'ombrosa Ultima Cena di Leandro Bassano (fine XVI sec.), e nella Cappella della Concezione il celebre Trittico della Madonna della Misericordia di stile mantegnesco del muranese Bartolomeo Vivarini (1473). Nell'Oratorio è conservata una Madonna con Bambino e San Domenico di Giambattista Tiepolo (XVIII sec.).
Il mercatino di Campo Santa Maria Formosa in uno degli spazi aperti più frequentati della città. Il mercatino di Campo Santa Maria Formosa non si tiene con delle scadenze fisse ma è comunque un ottimo appuntamento per coloro a cui piace la bigiotteria, il vetro artistico, i libri, i quadri e molto altro ancora, il tutto rigorosamente datato. Qui tra le decine di bancarelle si può trovare un po' di tutto, quasi sempre usato, ma anche un'idea regalo per un'occasione speciale. E poi è così divertente e rilassante guardare quello che propongono gli espositori ad ogni nuova edizione.
Come Raggiungerci
In auto:
Con motoscafo taxi si arriva di fronte all'ingresso in "Fondamenta dei Preti".
Dal Trochetto o da Piazzala Roma prendendo la linea 2 (direzione Rialto), con fermata Rialto o San Marco (fermata San Zaccaria) per poi proseguire a piedi fino in Campo S. Maria Formosa.
In treno:
Con motoscafo taxi si arriva di fronte all'ingresso in "Fondamenta dei Preti".
Dal piazzale della stazione prendendo la linea 2 (direzione Rialto), con fermata Rialto o San Marco (fermata San Zaccaria) per poi proseguire a piedi fino in Campo S. Maria Formosa.
In aereo:
Con motoscafo taxi si arriva di fronte all'ingresso in "Fondamenta dei Preti".
Dall'aeroporto con Battello Giallo Alilaguna fermata Rialto (linea arancio) per poi proseguire a piedi fino in Campo S. Maria Formosa.